Palazzo Campana

Considerato uno degli angoli più suggestivi di Colle Val d‘Elsa, il palazzo sorge nel punto di collegamento tra Borgo e Castello (Colle Alta) dove già nel Trecento si trovava un ponte in muratura a larghe arcate. Qui si trovava Porta a Ripa, uno degli antichi accessi per la città murata, distrutta durante l’assedio del Duca di Calabria i cui resti furono inglobati nella costruzione del Palazzo Campana. L’edificio prende il nome da Francesco Campana, ambizioso uomo politico colligiano che trasferitosi a Firenze divenne segretario della famiglia dei Medici. All’apice della sua carriera decise di costruire un palazzo nella sua città natale, affidando l’incarico all’architetto fiorentino Giuliano di Baccio d’Agnolo, mentre la gestione dei lavori fu data al fratello Camillo. Per il progetto dell’edificio, l’architetto fiorentino trasse ispirazione dalle dimore della nobiltà fiorentina del primo Cinquecento. Il palazzo si presenta con una grande apertura ad arco che offre un particolare effetto scenografico tra coppie di finestre inginocchiate, colonne, mensole e decorazioni. L’ala sinistra del Palazzo non fu mai realizzata e oggi ospita un giardino rigoglioso delimitato dalle mura castellane e da un muro dove si apre un cancello in ferro battuto su cui spicca lo stemma della famiglia Caramelli che acquistò il palazzo nel Settecento. All’interno del Palazzo Campana si trovano due iscrizioni in marmo che ricordano la visita fatta a Raffaello Caramelli da Ferdinando III e quella del Granduca Leopoldo II che nel 1845 soggiornò qui per tre giorni, ospite di Tommaso Ceramelli gonfaloniere di Colle come fu il suo predecessore Raffaello. Tipico esempio di architettura manierista del Cinquecento toscano, Palazzo Campana con il suo imponente arco, la facciata in arenaria ed intonaco che risalta soprattutto nell’ora del tramonto, oggi rappresenta uno degli edifici rinascimentali più importanti della città.

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